La startup Mariscadoras ci farà mangiare specie ‘aliene’

startup mariscadoras

A Rimini è nata un’idea: quella di portare specie aliene sulla tavola degli italiani. Niente di preoccupante, però, non si parla di omini verdi. Quelle che la startup Mariscadoras vuole integrare nella nostra dieta, infatti, sono specie di granchi invasivi del nostro habitat – e per questo alieni. Per farlo ha siglato un accordo con Legacoop Agroalimentare Nord Italia.

L’obiettivo della startup Mariscadoras

Un nome significativo, che ricalca la lotta delle donne galiziane che ancora oggi raccolgono sulle spiagge vongole e altri molluschi. Adesso vengono pagate circa 1000 euro al mese, ma hanno dovuto lottare a lungo per vedere il loro lavoro riconosciuto e protetto nell’ambito della pesca e dell’acquacoltura.

Le donne della startup Mariscadoras, invece, sono 5 giovani imprenditrici che non hanno scelto soltanto di dar vita a una startup, ma a una società benefit. Un’impresa che intende portare valore alla comunità in due modi. Anzitutto sfruttando meno le specie indigene, spesso in sofferenza per la pesca intensiva. E, poi, contenendo le specie aliene, che non solo sono invasive per il resto dell’habitat, ma spesso causano danni alle attrezzature dei pescatori. Ed invadono le spiagge, creando problemi persino al settore turistico.

Il primo “sorvegliato speciale” diventerà allora il cosiddetto granchio blu (Callinectes Sapidus), portato dalle grandi navi nel Mar Adriatico. Un viaggio lungo, che gli ha fatto decidere di stanziarsi in queste acque a causa del surriscaldamento globale. E di corsa, perché la sua riproduzione è molto rapida. Negli ultimi anni, si è dunque trasformato in predatore di gamberi, sogliole, cozze e seppie, ma senza avere dal suo canto alcun predatore naturale.

Il granchio blu, specie invasiva del Mar Adriatico

Ma “anche le specie aliene possono essere inserite nella nostra dieta mediterranea”, spiega la PR Alice Pari a RiminiToday . Però “necessitano di una forte azione di informazione e sensibilizzazione verso i consumatori”. Da oggi, quindi, i pescatori di Cattolica, Cesenatico, Goro e Rimini parteciperanno al monitoramento della specie e favorire la sua commercializzazione al fianco di Mariscadoras.

Le 5 imprenditrici dietro la “lotta” al granchio blu

Fare una startup benefit vuol dire impegnarsi a tutto tondo per portare del bene alla società. E l’obiettivo delle 5 fondatrici di Mariscadoras è quello di aiutare un’intera comunità che partecipa alla cosiddetta blue economy, ovvero l’economia del settore marittimo. In particolare le donne, e qui si spiega il nome. “Vogliamo contribuire a salvaguardare l’ambiente, la società di chi lavora in mare e per il mare”, racconta la biologa e ricercatrice Carlotta Santolini a RiminiToday . “Con una particolare attenzione a quelle donne che purtroppo ancora oggi sono ‘invisibili’ e sottopagate nella Blue Economy”.

Per raggiungere questo obbiettivo si sono unite le forze di 5 professioniste del settore e dell’imprenditoria. Si parla delle già citate Carlotta Santolini, dottoranda alla Scuola Superiore di Pavia, e Alice Pari, esperta di relazioni col pubblico. Insieme a loro la business manager Giulia Ricci (esperta di strategie di mercato e d’impresa), la digital marketing specialist Ilaria Cappuccini (specialista nelle piccole imprese e nel settore food and wine) e l’ingegnera gestionale Matilda Banchetti.

Foto in copertina: Blueat – Mariscadoras