Cosa è una startup: definizione e requisiti in Italia

Cosa è una startup

Chiunque si interessi alle nuove tecnologie e all’innovazione deve aver sentito almeno una volta il termine “startup”. Questa parola sembra quasi una figura astratta, immersa in un mondo di numeri, dati e grande successo. Eppure non lo è. Sono molte le aziende di questo genere con cui ci imbattiamo ogni giorno, soprattutto nell’ambito dei servizi. Vediamo allora cosa è una startup.

Cosa è una startup: due definizioni

Che buona parte delle startup falliscano è risaputo, ne hanno scritto in tanti. Alcuni hanno addirittura detto che è un dato positivo, perché fortifica i soggetti coinvolti. Fatto sta che questo fenomeno è una realtà sempre più in evoluzione, e sulla quale si sta investendo molto. Il primo passo quando si vuole creare questo tipo di impresa, però, è capire che cos’è una startup.

“Esistono due definizioni di startup: quella italiana e quella di tutto il resto del mondo” commenta Varrone, responsabile dell’incubatore Campania Newsteel. In Italia, infatti, sono startup una serie molto eterogenea di imprese, al punto tale che si potrebbe dire che qualsiasi impresa nata adesso può essere considerata tale.

“Ma le startup in realtà sono caratterizzate da un fattore chiave: la scalabilità, ovvero la possibilità di crescere in pochissimo tempo“. Ben lontano dalle aziende più tradizionali, dunque, proprio perché si tratta dei cosiddetti “unicorni”, ovvero qualcosa di talmente innovativo da essere unico nel suo genere.

I requisiti per aprire una startup in Italia

Secondo la legislazione italiana, una startup innovativa consiste in una società di capitali che può essere di vario genere, anche in forma cooperativa, che deve possedere dei requisiti. Questi sono:

  • l’essere nata da non più di 5 anni
  • avere sede produttiva o filiale in Italia – anche se è stata costituita in un altro Stato UE
  • non fattura più di 5 milioni di euro l’anno
  • non è quotata in borsa e non distribuisce e non ha distribuito utili
  • si pone come oggetto sociale principale (se non esclusivo) quello di sviluppare, produrre e commercializzare un servizio o prodotto che possiede un alto valore tecnologico
  • non è fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda

Ma non solo. Una startup per essere tale deve inoltre possedere quantomeno 1 di questi 3 altri requisiti:

  • deve sostenere delle spese di ricerca e sviluppo (R&S) e di innovazione che siano di almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
  • possiede – perché titolare, depositaria o licenziataria – almeno un brevetto o software registrato;
  • ha tra i suoi impiegati principalmente persone altamente qualificate, ovvero deve esserci quantomeno 1/3 di dottori di ricerca, ricercatori oppure dottorandi, se no almeno 2/3 devono possedere una laurea magistrale.

Dove trovare una lista?

Esistono anche liste in cui si può verificare quante e quali siano le startup in Italia. Si tratta di un Registro Imprese accessibile online realizzato da InfoCamere, Camere di Commercio d’Italia e Ministero dello Sviluppo Economico.

Perché aprire questo tipo di impresa?

Il motivo principale per cui bisognerebbe aprire una startup è legato al fatto che questo genere d’impresa ha molte opportunità al giorno d’oggi. Basti solo pensare al fatto che esistono numerose agevolazioni dedicate.

Inoltre, oggi come oggi esistono diversi imprenditori che si occupano principalmente di investire in questo genere di imprese. Può risultare molto utile, quindi, optare per questa modalità se ciò che si desidera realizzare è un prodotto innovativo.

Infine, alcuni percorsi sono dedicati proprio alla tutela dell’imprenditore che decide di aprire una startup, che sia in Italia o all’estero. Questi prendono il nome di incubatori d’impresa e acceleratori di startup, e sono il modo migliore per permettere alla propria impresa decollare. Perché da soli si può fare tanto, ma con il supporto degli esperti e il giusto network si può fare di più.