Ucraina, 363 bambini morti da inizio conflitto. Il dramma di chi resta

bandiera ucraina

È il dolore delle famiglie che, per un motivo o per un altro, decidono di restare in Ucraina. Da inizio conflitto nel Paese sono stati infatti contati circa 363 bambini morti, ma il dato potrebbe essere superiore. Molti sono infatti i dispersi. E proprio ieri in Zaporizhia una bambina di 8 anni è stata ferita dai bombardamenti nemici.

Le famiglie non fuggite, i dati diffusi da Ukrinform

Dopo i mesi di fuga dalla guerra verso gli altri Paesi, Italia inclusa, restano ancora tanti bambini in Ucraina, figli e nipoti di famiglie che hanno scelto di rimanere nel Paese. Non tutti hanno avuto la possibilità materiale, le condizioni o persino la volontà di lasciare l’Ucraina, e perciò restano in un territorio in cui i rischi sono molti. E a pagare le conseguenze del conflitto armato, come spesso accade, sono i civili, in particolare i bambini.

Secondo le parole del procuratore generale di Kiev, riportate da Ukrinform, il maggior numero di bambini morti e feriti dall’inizio del conflitto è nelle regioni di Donetsk (377 casi), Kharviv (202) e Kiev (116). Ma in totale si tratterebbe di più di 1081 bambini in tutto il Paese. “Secondo le informazioni ufficiali della procura, 363 bambini sono stati uccisi e più di 718 hanno riportato ferite di vari livelli di gravità”, spiega ancora il procuratore. E l’ultima segnalazione risale al 19 agosto, quando una bambina di 8 anni è stata ferita nel villaggio di Shevchenkivske, nella regione di Zaporizha. A questo numero, però, si aggiunge quello dei dispersi, che contano circa 224 bambini scomparsi da aprile scorso.

Scuole colpite dai missili russi, sono circa 2328

Tra gli edifici “feriti” dai bombardamenti russi ci sono anche le scuole. Sarebbero infatti circa 2328 quelle che hanno subito dei danni a causa dei bombardamenti degli ultimi mesi. Di queste, 289 sono state completamente distrutte. Una ferita che resta per il futuro, se si pensa alla fine della guerra, in cui bisognerà ricostruire tutto. Al momento, infatti, i bambini e ragazzi ucraini fanno lezione solamente in DAD, ovunque essi si trovano. Così le lezioni in videoconferenza vengono fatte dagli Stati esteri – per coloro che sono riusciti ad andare via – dai campi e rifugi o persino dai bunker.

La condizione psicologica di bambini e insegnanti

Sono molte le associazioni non-profit che si stanno interessando alla condizione psicologica dei bambini nel corso del conflitto, e non solo. Un caso è quello di East-Sos, che sta offrendo supporto sia ai bambini, che spesso si ritrovano perfino a fare lezione nel corso dei bombardamenti, che agli insegnanti, che al proprio dramma personale vedono aggiungersi quello umano dei propri alunni. E non è una condizione semplice, soprattutto se si pensa che il docente in questi casi deve rassicurare e mostrarsi forte. Così sono sempre di più le persone che si rivolgono a questi servizi di aiuto, anche attraverso linee telefoniche d’urgenza create appositamente.

Il progetto di supporto alle città ucraine di Eurocities

Negli ultimi giorni si è svolta una riunione tra Zelensky e una spedizione di sindaci europei – tra cui quello di Firenze, Dario Nardella. Si tratta dell’ultimo progetto di Eurocities, che mira a creare dei canali di dialogo e supporto tra le principali città europee e quelle ucraine. L’obiettivo finale è quello di garantire un supporto anche dal punto di vista locale, quindi nel contesto cittadino, nel corso della crisi ucraina, sia dal punto di vista umanitario che da quello della ricostruzione dei centri abitati. L’ottica è quella della fine della guerra, auspicata dall’organizzazione Eurocities attraverso un comunicato stampa.

Link utili

Ukrinform

East-Sos

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